Un piacevole incontro improvvisato

Era una mattina come tante altre, lavoravo da casa e sarebbe stata una giornata impegnativa, con tre riunioni una più noiosa dell’altra.
 
“Din” il suono arriva dal telefono.
I soliti gruppi di Whatsapp, penso.
Guardo lo schermo e invece c’è una notifica di Telegram.
Apro l’app.
“Ei” trovo scritto.
“Ciao” rispondo.
“Ci siamo scritti su a69 un po’ di tempo fa” continua lui.
“Sai che non mi ricordo?” scrivo io.
“Sono abcxyz321 (nome di fantasia). Volevo farmi perdonare, tra un po’ sono in zona”.
Eh sì che devi farti perdonare - penso - dovevamo incontrarci più di un mese fa, ti aspettavo da me quella mattina ma non ti sei presentato.
 
Abcxyz321 mi aveva scritto pochi giorni dopo essermi iscritto ad a69.
Dalle foto del profilo era un ragazzo normale, un bel culo e poche righe per descrivere quello che cercava.
Nella chat siamo subito andati d'accordo, c'era molta intesa e per qualche giorno ci siamo scritti finché non abbiamo deciso di incontrarci. Lo aspettavo a casa mia ma il giorno dell'appuntamento non si era presentato.
Erano passati due mesi e mi ero dimenticato di lui finché quella mattina non mi aveva scritto. 
 
Avevo un sacco di lavoro e una quarantina di minuti tra una call e l’altra, così alla fine dopo un po’ di messaggi e un suo “ho una voglia matta di prendertelo in bocca” gli dò l’indirizzo e visto il poco tempo lo invito almeno per prendere un caffè e conoscerci.
In meno di 10 minuti è da me.
Mi scrive che è al cancello e vado a prenderlo, per non farlo perdere in mezzo a tutti quei palazzi.
 
Non ci eravamo mai visti né scambiati la solita foto del viso; ci eravamo piaciuti con le foto del profilo e a nessuno era mai venuto in mente di chiedere altro.
Quando lo vedo penso che non mi posso lamentare: è proprio un bel ragazzo! Alto come me, barba corta, occhiali, capelli corti, insomma un bel tipo.
 
Arriviamo in casa, entriamo e andiamo in cucina. Parliamo del più e del meno intanto che preparo il caffè che gli avevo promesso e lo beviamo in piedi.
Lui è appoggiato alla cucina, tra me e il lavandino, lo guardo e un brivido mi corre lungo la schiena. Prendo le tazzine usate da mettere nel lavandino e mentre gli passo davanti mi invade una strana sensazione di piacere.
Mi metto davanti a lui a pochi cm di distanza. Ci guardiamo negli occhi.
“Purtroppo abbiamo poco più di mezz’ora” gli dico “cosa vogliamo fare?”
“Decidi tu” mi fa con un sorriso malizioso e due occhietti furbi.
In una frazione di secondo ci ritroviamo a baciarci appassionatamente, le sue labbra incollate alle mie, la sua lingua che giocava con la mia, le mani su tutto il corpo per esplorarci e iniziare a spogliarci.
Metto la mano sui jeans e sento che è già duro. Li slaccio, glieli tolgo, gli abbasso i boxer e... Lui nel frattempo aveva fatto la stessa cosa con me ma è più veloce.
Mi abbassa gli slip e mi spinge sulla sedia. Mi ritrovo seduto, lui in ginocchio davanti a me col mio cazzo in bocca. Sento la sua bocca calda e la lingua leccare avidamente su e giù tutta l'asta. Poi dalla cappella con piccoli baci torna giù, poi di nuovo su e di nuovo in bocca, fino in gola.
“Vuoi farmi venire subito?” gli chiedo.
Una decina di secondi e mi alzo, ci spogliamo del tutto e andiamo sul divano.
 
Si mette a pecora, io mi avvicino dietro di lui. Ah! Che spettacolo! Un bel culo che aspetta solo me: tondo, sodo, una leggera peluria come piace a me. Lo accarezzo, gli apro dolcemente le chiappe e non resisto: mi insalivo un dito e glielo infilo piano, poi il secondo. Lo sento gemere ad ogni piccolo colpo, intanto che il suo buco si abitua ad essere allargato.
Il tempo di mettere il preservativo e infine dolcemente sono dentro di lui.
Mi muovo prima lentamente e poi sempre più velocemente.
“Ti piace il mio culetto?” mi chiede.
“Tantissimo” rispondo io “stretto e accogliente”.
“Scopami… continua così” dice.
Non me lo faccio ripetere due volte! Alterno dei movimenti lenti a spinte più forti che lo fanno gemere di piacere.
Ogni tanto mi abbasso sulla schiena per avvicinarmi alle sue labbra, per baciarci e aggrovigliare le lingue.
“Sei resistente, eh?”, mi dice dopo molti minuti.
“Sì, ti scoperei all’infinito”.
 
Cambiamo posizione: mi siedo sul divano, lui sale sopra di me, in ginocchio. Il suo cazzo davanti a me, lo prendo in bocca ma è solo per pochi secondi. Si sposta, mi guarda, prende il mio cazzo in mano e in un attimo sono di nuovo dentro, stavolta senza il minimo sforzo. Inizia a muoversi su e giù, alternando movimenti lenti e veloci. Il suo cazzo duro si muove allo stesso ritmo, lo prendo in mano e inizio a masturbarlo.
“Non ti conviene sai “ mi dice “vuoi farmi venire in 5 secondi?”
Quindi si sdraia sul fianco e io dietro di lui, lo penetro lentamente, posso abbracciarlo e baciarlo. Ad ogni mio colpo un gemito, soffocato tra le nostre labbra incollate.
Infine si mette a pancia in su, solleva le gambe sulle mie spalle e continuiamo il divertimento in questa posizione, sono io a dare il ritmo.
Quanto è bello stare così, dentro di lui, guardandoci mentre godiamo.
 
Come vola il tempo quando ci si diverte! Guardo l’orologio a muro, sono già passati trenta minuti (e ne avrei voluti altri mille)!
“Fra dieci minuti ho la riunione”, penso, aggiungendo una serie di parolacce.
 
Intuisce i miei pensieri.
Ci alziamo e ci spostiamo in cucina.
Si piega, si appoggia alla cucina e in un colpo solo sono di nuovo dentro di lui. Con le mani sui suoi fianchi inizio a muovermi prima lentamente e poi sempre più velocemente finchè non riusciamo più a trattenerci. Prima esplodo io e poi lui, lasciando un lago sul pavimento.
 
Ci rivestiamo, lo accompagno alla porta, ci baciamo e se ne va.
 
Grazie abcxyz321 per avermi fatto passare un bel momento, seppur breve.
È proprio vero che gli incontri più belli sono quelli inaspettati e improvvisati, senza niente di prestabilito.
 
(Il racconto è reale al 99%).